Axitinib con o senza titolazione di dose per il trattamento di prima linea del carcinoma renale metastatico
Dati farmacocinetici di popolazione suggeriscono che l’esposizione plasmatica ad Axitinib ( Inlyta ) sia correlata all’efficacia nel tumore metastatico del rene.
La titolazione della dose di Axitinib potrebbe ottimizzare l’esposizione e migliorare gli esiti.
Uno studio ha valutato in modo prospettico efficacia e sicurezza della titolazione della dose di Axitinib in pazienti con carcinoma renale metastatico non-trattati in precedenza.
Nello studio randomizzato, in doppio cieco, multicentrico e di fase 2, sono stati arruolati pazienti da 49 ospedali e cliniche ambulatoriali in Repubblica Ceca, Germania, Giappone, Russia, Spagna e Stati Uniti.
I pazienti con carcinoma del rene, metastatico, naive al trattamento, hanno ricevuto Axitinib 5 mg 2 volte al giorno durante un periodo di lead-in di 4 settimane.
I pazienti con pressione sanguigna uguale o inferiore a 150/90 mmHg, nessun effetto tossico di grado 3 o 4 correlato al trattamento, nessuna riduzione della dose e non più di 2 farmaci antipertensivi per 2 settimane consecutive sono stati stratificati in base al performance status ECOG ( Eastern Cooperative Oncology Group ) ( 0 vs 1 ) e in seguito assegnati in maniera casuale e in rapporto 1:1 a titolazione in cieco con Axitinib fino a dosi totali giornaliere di 7 mg in 2 somministrazioni e in seguito a 10 mg, se tollerato, o titolazione del placebo.
I pazienti che non soddisfacevano questi criteri hanno proseguito senza titolazione.
L’obiettivo primario dello studio era il confronto della proporzione di pazienti che raggiungevano una risposta oggettiva tra i gruppi randomizzati.
Le analisi di sicurezza sono state effettuate su tutti i pazienti che avevano ricevuto almeno una dose di Axitinib.
Nel periodo 2009-2011, sono stati arruolati 213 pazienti, 112 dei quali sono stati assegnati in maniera casuale al gruppo titolazione di Axitinib ( n=56 ) o titolazione di placebo ( n=56 ).
Nello studio, 91 non sono risultati eleggibili per la titolazione e 10 hanno abbandonato durante il periodo di lead-in.
In totale, 30 pazienti ( 54% ) nel gruppo Axitinib hanno mostrato una risposta oggettiva, così come 19 pazienti ( 34% ) nel gruppo placebo ( p a una coda=0.019 ); 54 ( 59% ) dei pazienti non-randomizzati hanno raggiunto una risposta oggettiva.
Eventi avversi comuni di grado 3 o superiore dovuti a qualunque causa sono stati ipertensione ( 10 [ 18% ] su 56 nel gruppo Axitinib vs 5 [ 9% ] su 56 nel gruppo placebo vs 45 [ 49% ] su 91 nel gruppo non-randomizzato ), diarrea ( 7 [ 13% ] vs 2 [ 4% ] vs 8 [ 9% ] ) e perdita di peso ( 4 [ 7% ] vs 3 [ 5% ] vs 6 [ 7% ] ).
Uno o più eventi avversi gravi per qualsiasi causa sono stati riportati in 15 ( 27% ) pazienti nel gruppo Axitinib, 13 ( 23% ) nel gruppo placebo e in 35 ( 38% ) pazienti non-randomizzati.
I più comuni eventi avversi gravi in tutti i pazienti ( n=213 ) sono stati progressione della malattia e disidratazione ( 8 in ciascun gruppo [ 4% ] ) e diarrea, vomito, polmonite e perdita dell’appetito ( 4 in ciascun gruppo [ 2% ] ).
In conclusione, la maggiore proporzione di pazienti che ha raggiunto una risposta oggettiva nel gruppo Axitinib è a sostegno del concetto di una titolazione individuale della dose di Axitinib in pazienti selezionati con carcinoma renale metastatico.
Axitinib mostra attività clinica con un profilo di sicurezza gestibile in pazienti con questa patologia e naive al trattamento. ( Xagena2013 )
Rini BI et al, Lancet Oncol 2013; 14: 1233-1242
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